Il fassone è l’oro rosso piemontese. Un’eccellenza assoluta del panorama gastronomico mondiale ed un’eccellenza del Made In Italy. Così è considerata questa razza di bovino perchè possiede delle caratteristiche organolettiche eccelse e delle proprietà nutrizionali e dietetiche imbattibili. La carne di razza piemontese è considerata tra le più pregiate al mondo essendo una carne magra, tenera e saporita. Il fassone piemontese è infatti particolarmente povero di grasso avendone una percentuale tra lo 0,5 all’1% contro il 3% delle altre razze bovine. Le parti più pregiate di questa carne sono la lombata, comprensiva di filetto, lo scamone e la coscia da cui si ricavano i tagli per le cotture alla griglia, per l’arrosto e per le preparazioni crude.
Origini e storia del fassone piemontese
Il fassone ha una lunghissima storia alle spalle che è sempre stata a stretto contatto con l’uomo. La razza piemontese è stata per lungo tempo divisa in quella di Demonte ed in quella Albese. La prima aveva una minore mole ed una colorazione più intensa del mantello mentre la seconda si caratterizzava per un notevole sviluppo delle masse muscolari, in particolari della groppa e della coscia. L’attuale fassone piemontese è proprio quello proveniente dal ceppo Albese con una tipica e spiccata ipertrofia di collo e cosce.
Le caratteristiche fisiche del fassone di razza piemontese
Appena nato, il bovino piemontese ha un mantello biondo frumento che tende a sfumare verso il bianco in età adulta. I tori hanno invece zone di grigio nel collo, nelle spalle e nelle cosce mentre il musello, la lingua ed il palato sono neri. Arrivano a pesare dai 350 chilogrammi al primo anno di età fino a raggiungere gli 800 chilogrammi al quarto anno di vita. Le mucche hanno invece un peso non superiore ai 500-600 chilogrammi. I vitelli di fassone partono da un peso dalla nascita tra i 40 ed i 45 chilogrammi con un indice di accrescimento molto elevato con un accrescimento di circa 1,5 chilogrammi al giorno.